Con questa frase voglio iniziare questo articolo dedicato a me. Quest’ultima settimana è stata complicata, tra litigi, insuccessi e mancanze, ho vissuto nel fondo per un po’, dove credo di essere ancora tuttora. Ed è stata una settimana che tra i “non c’è la posso fare” e i “cosa altro succederà?”, è passata a rilento e male.

Ogni volta che mi succede una cosa improvvisa e brutta mi domando se ho toccato il fondo oppure no, ed è li che scatta in me un senso di protezione, mi estraneo, scrivo, non guardo il telefono, per il semplice motivo che non so dove sono arrivata, e per non soffrire mi proteggo.

Tutto è iniziato sabato 22 gennaio, sembrava andare tutto bene ma ad un certo punto, il vaso ha cominciato a rompersi piano piano, un pezzo alla volta e quel vaso ero io. Ho sentito che tutto stava svanendo, le mie certezze, le mie amiche, un giorno sono arrivata pure a non riconoscere più me stessa. Ma è proprio da li che ho cercato di ripartire.

Con persone che non mi parlano più e io che devo ascoltare un po’ di più la mia coscienza, ho cercato di recuperare, ma la salita non è mai facile come la discesa, infatti per adesso sono ancora giù, ma mi faccio forza e salgo.

Ed è proprio in questi giorni che ho capito tante cose:

  • Molto probabilmente medicina non è la mia strada
  • Vorrei fare tante cose ma ho paura
  • Devo chiarire delle situazioni
  • E soprattutto devo vivere secondo quello che mi piace fare, facendo delle scelte.

“La vita dell’uomo è fatta di scelte: sì o no. Dentro o fuori.

Su o giù. E poi ci sono le scelte che contano. Amare o odiare. Essere un eroe o essere un codardo. Vivere o morire. Combattere o arrendersi. Lo dirò di nuovo per essere sicuro che tu mi senta. La vita umana è fatta di scelte. Vivere o morire: questa è la scelta importate. E non sempre dipende da noi.”

 

— Derek Shepherd // Grey’s Anatomy, 6×24.

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